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CARBONERIA
Associazione segreta, avente per programma la libertà e l'indipendenza dei popoli. Sorta agli inizi del XIX secolo nella zona alpina della Francia con finalità inizialmente antibonapartiste, la carboneria mutuò riti e simboli dalla massoneria e dal misticismo cristiano. Organizzati gerarchicamente in baracche, vendite, vendite madri e alte vendite, gli iniziati (buoni cugini) conoscevano solo i superiori immediati. Si sviluppò in seno alle milizie napoleoniche in Germania, Francia e Spagna e mise radici soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia. Il regime di Murat cercò di utilizzarla in funzione antiborbonica. La campagna murattiana nelle Marche e in Romagna (1814-1815) permise all'associazione di estendersi allo Stato pontificio. Il suo sviluppo negli ambienti burocratico-militari consentì il pronunciamiento del 1820 nel Napoletano. Nell'Italia settentrionale l'influenza dell'alta vendita ginevrina e parigina la indirizzò verso un programma democratico e repubblicano, mentre in Piemonte la variante dei federati inclinò verso il costituzionalismo liberale. Il fallimento dei moti del 1820-1821, la diversificazione degli obiettivi, il ritualismo esasperato, la scarsa collaborazione tra le varie associazioni regionali decretarono il declino dell'organizzazione, sopraffatta dall'emergere, in seno al movimento liberale, di una decisa posizione nazionale.
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